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Periodo di grandi rotture

Dopo lo schianto del tubo del freno (ne parlavo qui) ora pure il cambio mi ha lasciato.

Pianificare un giro con Komoot è facile e divertente, poi però sul campo le cose non sempre vanno lisce; a volte ci sono piccoli segnali che ti suggeriscono di non andare ma io tendo a ignorarli dicendomi che la superstizione è una stupidaggine.

E insomma, scendo a prendere la bici per fare questo giro in Pratomagno e la gomma posteriore (che mi vantavo di avere cambiato con successo!) è a terra, la valvola non tiene. Metto velocemente una camera d’aria e si parte. Il sentiero da Reggello si rivela quasi subito per quello che è: un muro. Saliamo lo stesso, pregustando la goduria del crinale e della discesa ma in uno dei pochi tratti pedalabili la gabbia del cambio, non so perché, si piega fino a entrare tra i raggi.
Si piega in modo irreparabile: giro finito, ora che eravamo quasi in cima… la bellissima faggeta risuona di orribili parole all’indirizzo della divinità.
Comunque niente, si torna a casa, fine di un giro del ca**o, il deragliatore XT da buttare. Cose che succedono.
Ah la bici dopo la rottura dell’altra volta aveva, oltre il tubo freno nuovo, il disco posteriore e le pasticche nuove, i cuscinetti del movimento centrale nuovi, il gruppo ruota libera nuovo. Un gioiello. Ora è di nuovo dal meccanico. Tornerà in formissima.

Niente catena, niente trasmissione...
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