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Fin sul monte Giovi (the HARD way)

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vista da monte Giovi

Finalmente la giusta combinazione di tempo e voglia per un giro come si deve.

Una bella giornata sui pedali con arrivo sulla vetta di monte Giovi (992m s.l.m.) passando da Galiga. Il sentiero per arrivare in cima non è pedalabile e in alcuni tratti costringe anche al portagePortage: portare la bici in spalla perché il sentiero non è pedalabile e non lascia spazio per spingere. Bella faticata ma splendido paesaggio e lunghi tratti di sentiero e strada forestale. Il primo tratto che riporta verso poggio Rotondo completamente invaso da pozze enormi e fango, poi classico 00 fino al Ripaghera e discesa in mezzo ai prati in fiore fino alla diga di Fiesole. Da qui tutto facile fino a casa con unico altro tratto tecnico alla “discarica” che da Baccano porta fino alle cave di Maiano.
57km e più di 1500m di dislivello positivo; sette ore e mezzo da solo nella natura, un lusso per molti ma non per tutti!

La vetta del monte Giovi è più facilmente raggiungibile facendo il giro al contrario, naturalmente si troveranno belle difficoltà nella discesa.
Il tratto dalla Calvanella alla diga di Fiesole è tutto in mezzo ai prati, non c’è quasi traccia, ma si possono seguire i cartelli del confine della tenuta di Masseto e si arriva alla strada senza grosse difficoltà; ho anche bucato in questo tratto di erba alta ma il lattice nella gomma tubeless ha fatto il suo lavoro e il foro si è richiuso subito da se.
Il sistema di circolazione dell’aria del mio zaino EVOC è davvero ben studiato, non ho mai avuto problemi di eccessiva sudorazione nonostante la temperatura alta del primo pomeriggio. Anche la sacca idrica (sempre EVOC) è ottima e facile da pulire e asciugare.
Giro molto bello anche salendo da Acone.

fango ai piedi di monte Giovi
fango ai piedi di monte Giovi