Un discorso serio sui nostri diritti…
Attenzione ai prepotenti – Nota legale sulle strade vicinali private
Qualche giorno fa, salendo da Alberaccio verso il poggio Ripaghera (su via delle Croci) mi sono trovato faccia a faccia con un fuoristrada di marca Jeep, condotto da un uomo di mezza età. Scendeva bello sciolto, un po’ troppo veloce, e gli ho fatto cenno di rallentare che con quella sua vettura occupava tutta la larghezza della carreggiata.
Il prepotente energumeno si è fermato e mi ha detto “io vado come mi pare, qui sono a casa mia, questa è una strada privata”.
A casa tua cosa, miserabile? Stai su un sentiero del CAI, all’interno di una ANPILArea Naturale Protetta di Interesse Locale, strada privata cosa?
Vabbè, comunque ci siamo scambiati due battute non proprio amichevoli e poi, appena ha capito che i suoi discorsi strampalati non lo portavano da nessuna parte, ha ingranato la prima e se n’è andato.
Tutto ciò per dire che il fatto che a inizio di una strada vicinale (o poderale) o di un sentiero ci sia un cartello “STRADA PRIVATA” non significa NULLA: nessuno può impedire a una persona, a piedi, a cavallo o in bici di percorrere una strada aperta anche se è privata. Naturalmente il discorso cambia se scavalcate un cancello o una recinzione.
Leggi cosa dice il Codice Civile.
Riporto qui sotto un piccolo estratto dal succitato articolo che riguarda gli escursionisti:
esiste inoltre una sentenza del TAR, di cui riporto un estratto:
Dura Lex, sed Lex. Non fatevi fregare.
AGGIORNAMENTO
3 maggio 2018
Ho contattato il corpo di Polizia Municipale di Pontassieve in merito alla questione di via delle Croci: mi hanno confermato essere strada privata con libero accesso ai pedoni e alle bici:
Riporto anche uno screenshot della email, in calce potete vedere i recapiti dell’Ispettore Maurizio Romolini, gentilissimo, che ha verificato le informazioni per me.
Approfondimenti sull’ANPIL di Poggio Ripaghera